Aeroporto di Genova-Sestri
L'Aeroporto di Genova - Sestri[1] (IATA: GOA, ICAO: LIMJ), noto anche come Aeroporto internazionale "Cristoforo Colombo", è un aeroporto italiano situato nella città di Genova, su una penisola artificiale di fronte al quartiere di Sestri Ponente. La struttura è dotata di una pista d'atterraggio pavimentata lunga 2916 m, con orientamento RWY 10-28. L'aeroporto è aperto al traffico commerciale ed è gestito dalla società Aeroporto di Genova SpA.
Data la sua vicinanza al centro della città (solo circa 9 km ad ovest dal centro di Genova[2]), l'aeroporto viene considerato un city airport.[3]
L'aeroporto è il più grande della Liguria, con circa 1.5 milioni di passeggeri all'anno, e collega Genova con i numerosi scali nazionali ed i principali scali europei di interscambio intercontinentale.[4]
Storia e caratteristiche
Iniziato nel 1954 e inaugurato nel 1962, inizialmente era dotato di una piattaforma d'atterraggio da 2.285 metri (oggi la pista è lunga 2916 metri) e di un'aerostazione provvisoria costituita da alcuni prefabbricati. La struttura temporanea sopravvisse fino al 1986, quando fu inaugurata la nuova e definitiva aerostazione.
L'area aeroportuale si sviluppa su una penisola artificiale realizzata con il riempimento di un tratto di mare: la sua realizzazione ha richiesto 8 anni di lavori e lo sbancamento della vicina collina di monte Croce dove sta sorgendo il parco scientifico tecnologico degli Erzelli. Il riempimento delle aree a mare venne realizzato dalla ditta Berta Autotrasporti di Cornigliano che si avvalse di automezzi militari come Mack M123, AEC Matador, Diamond T tank transporter, acquistati dall'Esercito americano e dall'Esercito inglese e poi riconvertiti ad uso civile.
L'esigenza di avere un aeroporto era già ampiamente avvertibile, per Genova, a partire dal 1920. La città primeggiava, dal punto di vista industriale, portuale e turistico già in quegli anni ma l'opera non venne mai realizzata per ragioni sia tecniche che finanziarie. La difficoltà principale risiedeva sostanzialmente nel trovare spazi adeguati in un territorio così scevro di zone pianeggianti e così costretto fra le montagne ed il mare, caratteristiche che ne avrebbero reso esorbitanti i costi di realizzazione.
Fra il 1926 ed il 1933 venne realizzato un idroscalo nel bacino portuale della Lanterna di Genova. Ricavato su uno specchio acqueo di 20.000 mq, presentava una darsena, tre scivoli, due hangars, un edificio per gli uffici e un'aerostazione.
Successivamente, fra il 1937 ed il 1938, dopo diverse proposte e trattative, vennero inviati gli studi per la realizzazione di un aeroporto vero e proprio al "Progetto di Porto Aeronautico di Genova Sestri" presso l'"Ufficio Tecnico del Consorzio del Porto di Genova" (CAP). Gli elaborati prevedevano la realizzazione, sulle aree parzialmente occupate nel dopoguerra dagli stabilimenti Oscar Sinigaglia dell'Italsider, di un complesso sul mare formato da tre piste di atterraggio, un ampio bacino a uso idroscalo e da un porto petroli in aggiunta ai cantieri navali preesistenti.
Purtuttavia, nemmeno questa soluzione sarà mai realizzata in quanto i lavori, iniziati nel 1938 grazie ai finanziamenti del Governo e dei principali enti pubblici e privati cittadini, subirono un'interruzione nel 1943 a causa degli eventi bellici e non vennero mai ripresi nemmeno alla fine delle ostilità per mancanza di finanziamenti.
Frattanto, i sopraggiunti straordinari progressi conseguiti in aeronautica, suggerirono di rivedere anche quest'ultimo progetto.
Per un certo periodo venne presa in considerazione l'idea di costruire l'aeroporto sulla terraferma, nella specie a monte di Arenzano o nei limitrofi di Chiavari, soluzione ben più economica rispetto a quella di riprendere i lavori sul mare, ritenuta troppo costosa.
Dal 1948 in poi il Consorzio Autonomo del Porto (CAP), fece eseguire studi che portarono ad ottenere molte nuove soluzioni ma solo nel 1951 il Consiglio Superiore ed il Consiglio Generale dei Lavori Pubblici ne approvarono l'ultima presentata.
L'Aeroporto di Genova Sestri ebbe una spesa stimata in 12,8 miliardi di Lire, ripartiti tra Stato, Comune di Genova, CAP, Provincia e Camera di Commercio, Ente Provinciale Turismo, Cassa di risparmio di Genova e Imperia, Ansaldo, Piaggio, Fondazione Odero.
Gli stanziamenti furono così suddivisi: 4,5 miliardi di Lire per la realizzazione della Diga Foranea, 1,8 miliardi per le banchine di contenimento, 4,8 miliardi di Lire per le operazioni di riempimento del campo terrestre, 1,74 miliardi per sistemazioni superficiali, edifici ed impianti vari.
Lo scalo viene di frequente utilizzato come scalo di supporto per gli aeroporti del nord Italia quando questi sono chiusi per nebbia o neve. L'aeroporto genovese riveste un ruolo importante per il supporto fornito alle strutture e al personale del porto mercantile, insieme alle industrie manifatturiere e alle strutture fieristiche che accolgono eventi quali Salone nautico di Genova, Euroflora, Energethica, ArteGenova, Fiera Primavera, Natalidea, Festival della Scienza, oltre che essere un tassello intermodale per il settore delle crociere ed il turismo in genere (charter e low cost).
Tuttavia il suo traffico, sia in termini di viaggiatori sia di voli, al momento è contenuto in relazione alla vicinanza di altri aeroporti: l'aeroporto di Milano-Malpensa, gli aeroporti di Torino-Caselle, di Nizza, di Pisa e di Bergamo-Orio al Serio, ben attrezzati con compagnie major e low cost ed una vasta offerta di collegamenti diretti passeggeri e cargo. L'aeroporto ha comunque episodi di addensamento del traffico: una delle sue doti è certamente la sua posizione costiera pressoché esente da nebbia durante tutto l'arco dell'anno, anche se soffre molto d'autunno e d'inverno per il forte vento, per tale posizione deve supplire come scalo di emergenza per i voli diretti a scali meno favoriti per questo fattore come quelli precedentemente citati.
A partire dal 2009 nel corso degli anni diverse compagnie aeree low-cost hanno attivato voli nazionali e internazionali, in buona parte poi interrotti: fra queste Blu Express (marchio low cost di Blue Panorama),[5] Air Italy ItAli Airlines, My Jet, Darwin Airline,mentre Lufthansa ha potenziato i suoi collegamenti operati da Air Dolomiti tra Genova e Monaco di Baviera. Ryanair dopo aver offerto collegamenti nazionali e internazionali, al 2019 mantiene solo quelli per Londra e Bari. Nel 2014 hanno preso il via i voli charter dedicati alle crociere P&O (nave Ventura), con circa 56.000 passeggeri movimentati (tutti provenienti dalla Gran Bretagna). Nel 2015 i voli sono proseguiti per nave Oceana. Il servizio è stato confermato anche per il 2016 e ha preso il via il 6 aprile con voli da Londra, Glasgow e Birmingham, nel 2017 questi voli sono stati cancellati.
Il 22 aprile 2016 ha preso il via il volo giornaliero diretto Genova-Amsterdam di KLM. Nel 2017 l'aeroporto di Genova è divantata base della compagnia Volotea (la quarta in Italia e la nona in Europa) offrendo diversi collegamenti nazionali e internazionali.
Al 2019 il Cristoforo Colombo ha collegamenti diretti con le principali città italiane ed europee: Catania, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari, Olbia, Monaco di Baviera, Parigi, Londra, Amsterdam e Tirana a cui si aggiungono voli stagionali per Ibiza, Palma di Maiorca, Minorca, Mosca DME, Vienna, Berlino, Francoforte sul Meno, Madrid, Malaga, Barcellona, Bristol, Manchester, Lamezia Terme, Lampedusa, Pantelleria, Atene, Mykonos, Santorino, Corfù, Tel Aviv e Kiev.
I collegamenti con il resto del mondo sono garantiti da voli di corto raggio verso i principali hub europei, come Parigi Charles de Gaulle per Air France, Roma Fiumicino per Alitalia, Monaco e Francoforte per Lufthansa; in tali aeroporti è possibile trovare vari interscambi con i voli intercontinentali.
La Costruzione
Realizzare un aeroporto in mare aperto non era una soluzione strana o propria solo di Genova. Fra gli esempi più cospicui possiamo ricordare le infrastrutture di Idlewind a New York oppure quelle di Nizza, Venezia, Gibilterra. Ma è Hong Kong a vantare il maggior numero di analogie con l'Aeroporto di Genova Sestri.
Tuttavia, in nessuno dei casi esposti sopra, l'idea ha mai avuto una radicazione così spinta ed una concretizzazione così ampia come a Genova, beneficiaria di un moderno aeroporto terrestre totalmente costruito in mare aperto e così esposto a violente mareggiate.
Opera ciclopica, assume dimensioni infinitamente più rilevanti se si tiene conto del periodo in cui sia stata realizzata.
Costruttore dell'infrastruttura fu G.L.F. - Grandi Lavori Fincosit, che poté lavorare giorno e notte per anni quasi ininterrottamente.
Determinante, per la realizzazione del'aeroporto, fu il contributo offerto dalla ditta Berta Autotrasporti di Cornigliano, appaltatrice delle opere di riempimento delle aree a mare necessarie all'edificazione dell'infrastruttura. La società, forte dell'esperienza dell'aver realizzato pochi anni prima il rinterro necessario alla creazione delle aree su cui è sorta la società Ilva, si occuperà di estendere quest'ultimo anche verso Ovest, andando a realizzare il waterfront di Ponente, naturale prosecuzione di quello già realizzato a Levante.
La costruzione dell'aeroporto è stata resa possibile dall'impiego di automezzi ribaltabili autonomamente e idraulicamente, al fine di poter trasportare e riversare in mare 8,4 milioni di mc. di materiali di risulta. Allo scopo, Berta Autotrasporti ha impiegato centinaia di automezzi fra i quali si ricordano quelli acquistati dall'Esercito americano e dall'Esercito inglese in virtù della loro robustezza, potenza e motilità, caratteristiche che li rendevano unici nel poter sostenere operazioni così gravose.
Le opere vennero suddivise in tre fasi successive:
- Costruzione di una difesa esterna contro il moto ondoso di Libeccio, Mezzogiorno e Scirocco : la Diga foranea
- Costruzione di un involucro ed argini di contenimento a perimetro dello specchio acqueo da interrare
- Riempimento dello specchio acqueo a formazione del terrapieno sul quale vennero realizzate le piste e tutte le strutture necessarie all'edificando aeroporto
Anche al fine di velocizzare le operazioni, le tre fasi vennero accavallate e furono concluse quasi contemporaneamente.
La Diga foranea trova fondamento su uno scanno di pietrame di media pezzatura riversato sul fondo marino vergine alla quota media di 17,50 m. sotto il livello del mare. Tale pietrame era estratto dal massiccio del Colle di San Benigno, dietro alla Lanterna di Genova che fu così quasi totalmente demolito. In tal modo si creò anche una vasta area pianeggiante nel cuore del Porto di Genova, perfetta per decongestionare il traffico camionale del porto stesso. Per la realizzazione della parte verticale della Diga, furono necessari 174 Cassoni galleggianti in cemento armato. Vennero costruiti all'interno del Porto di Genova in un apposito cantiere in grado di consentire il getto contemporaneo di 3 cassoni in circa 20 giorni.
Ogni cassone misura circa 19 m. di lunghezza, 14 di larghezza e 15,50 di altezza. Le pareti esterne sono fortemente armate e presentano uno spessore di 80 cm. Internamente i cassoni sono suddivisi in 20 celle verticali a tutta altezza. Il cielo dei manufatti è coperto da un solettone in cemento armato con apposite botole per il riempimento delle celle.
I cassoni vennero portati galleggianti in sito, allineati e accostati quanto più possibile; furono successivamente affondati, con tempistica anche dipendente dalla loro produzione, sul piano dello scanno di imbasamento, zavorrandoli prima con acqua e subito dopo con sabbia aspirata dal fondo del mare.
Atteso che il tempo e qualche colpo di mare avessero portato il cassone, sempre perfettamente verticale, al suo assetto definitivo, tramite una speciale centrale galleggiante di betonaggio si poteva procedere al getto in sito del muro di banchina e del paraonde fino all'altezza di 5 metri sul livello del mare.
Il primo cassone fu approfondato in posizione il 20 settembre 1956, l'ultimo il 14 gennaio 1961.
Per la realizzazione della Diga foranea sono stati impiegate 975.000 tonnellate di pietrame di imbasamento, 200.000 metri cubi di Calcestruzzo armato, 120.000 di calcestruzzo semplice. Il suo costo fu di 2 milioni di Lire dell'epoca per metro lineare.
Le pareti laterali dell'involucro di contenimento del terrapieno presentavano, all'epoca della costruzione, uno sviluppo complessivo di circa 5 km. Il loro sistema costruttivo è del tutto similare a quello della Diga foranea a meno delle diverse dimensioni dei cassoni. In questo caso la loro altezza varia tra i 10 ed i 12 metri mentre la larghezza si attesta a 6 m.
Per le operazioni di riempimento dell'involucro di contenimento del terrapieno furono necessari 16,8 milioni di metri cubi di materiali, la metà dei quali venne aspirata dal fondo marino tramite una draga aspirante e refluente fatta appositamente costruire dall'impresa G.L.F. Grandi Lavori Fincosit di Genova. La draga lavorò giorno e notte quasi ininterrottamente per 4 anni.
Le opere furono ultimate già alla fine del 1961, in anticipo di 3 mesi sui termini contrattuali.
La spesa fu di 11.893 milioni di Lire, leggermente inferiore a quella preventivata. (Fonti: "L'Aeroporto sul Mare", Genova, Sigla Effe, 1962)
Numero di passeggeri
anno | passeggeri | cambiamento % | posizione in classifica nazionale |
|
---|---|---|---|---|
2018 | 1 455 626 | +16.5% | 21ª | |
2017 | 1 249 374 | -1.60% | 23ª | |
2016 | 1 269 756 | -6.90% | 23ª | |
2015 | 1 363 240 | +7.50% | 23ª | |
2014 | 1 268 650 | -2.68% | 23ª | |
2013 | 1 303 571 | -5.65% | 23ª | |
2012 | 1 381 693[6] | -1.80% | 23ª | |
2011 | 1 406 986[7] | +9.30% | 22ª | |
2010 | 1 287 524[8] | +13.3% | 23ª | |
2009 | 1 136 798[9] | -5.40% | 21ª | |
2008 | 1 202 168[10] | +6.50% | 21ª | |
2007 | 1 128 399[11] | +4.50% | 21ª | |
2006 | 1 080 001[12] | +6.50% | 20ª | |
2005 | 1 013 288[13] | -5.70% | ||
2004 | 1 074 951[14] | +1.60% | ||
2003 | 1 057 663[15] | +1.70% | ||
2002 | 1 040 442[16] | +3.90% | ||
2001 | 1 001 494[17] | -5.80% | ||
2000 | 1 063 146[18] |
Rotta nazionale più trafficata 2015:
Roma 435.000 passeggeri
Rotte internazionali più trafficate 2015:
Londra 160.000 passeggeri
Parigi 117.000 passeggeri
Monaco di Baviera 95.000 passeggeri
Fonti: comunicato ufficiale Aeroporto di Genova
Avvicinamento strumentale
La pista 28 è dotata del sistema di atterraggio strumentale ILS. Durante le procedure ILS per la pista 28 gli aerei effettuano l'avvicinamento con una prua orientata a 287 gradi ed una frequenza NAV di 109.30. La pista 10 non è dotata di ILS, pertanto viene effettuato il circling o in alternativa un avvicinamento visuale.
Interscambio
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Genova Sestri Ponente Aeroporto, raggiungibile in circa 5 minuti grazie alla navetta Flybus, operante su un percorso protetto con partenze ogni 15 minuti, e attraverso la passerella pedonale che scavalca la ferrovia.
L'aeroporto è collegato con il centro della città con un bus navetta chiamato Volabus gestito dalla società municipalizzata dei trasporti AMT ed accessibile con la normale tariffa urbana cittadina. Esso effettua corse ogni 45 minuti circa, con fermate alle stazioni ferroviarie di Cornigliano, Sampierdarena e Piazza Principe, in piazza De Ferrari e alla stazione ferroviaria di Brignole. La stessa navetta effettua anche il percorso inverso.[19][20]
Nell'estate del 2018 è stato attivato un nuovo servizio chiamato Tigullio Airport Shuttle, gestito dalla società ATP Esercizio ed attivo unicamente nei mesi estivi, che offre un collegamento diretto tra l'aeroporto e le località turistiche del Tigullio. Inizialmente articolato in una sola linea che collegava l'aeroporto con Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino, nel 2019 è stata attivata anche un'altra relazione a servizio di Chiavari, Lavagna e Sestri Levante. Nei mesi di attività del servizio, entrambe le linee effettuano 6 coppie di corse al giorno con tariffa dedicata.[21][22]
Sono a disposizione dei viaggiatori il servizio taxi, il noleggio auto, e il noleggio con conducente, nonché i parking a pagamento per le soste brevi o prolungate. Nelle vicinanze dell'aeroporto è presente il casello autostradale Genova-Aeroporto dell'autostrada A10, che collega il capoluogo con la riviera di ponente, ed è raccordata con la A26. L'Unione Europea ha co-finanziato la progettazione di un collegamento tra l'aeroporto e la futura fermata ferroviaria di Genova-Erzelli attraverso una cabinovia (progetto GATE: Genoa Airport, a Train to Europe).
Incidenti
Il 17 novembre 1997 si schianta sulla pista un jet militare, un Aermacchi MB-339 in volo da Cameri (NO) a Genova. Nell'incidente muoiono i due piloti: il capitano Pierluigi Rigotti, 31 anni, di Milano, e il sergente Luca Antelmi, 27 anni, di Anzio.[23]
Il 25 febbraio 1999 il volo della Minerva Airlines proveniente da Cagliari, operato con un Dornier 328, finisce in mare in fase di atterraggio causando la morte di tre passeggeri e di un'assistente di volo.[24]