Geografia
Ad alta densità abitativa ed industriale (ha circa 50 000 abitanti ma negli anni settanta arrivò a quasi 80 000), occupa una zona in parte pianeggiante e in parte collinare estendendosi dal mare fino ai 419 metri del monte Gazzo, sulla cui sommità si erge il santuario di Nostra Signora del Gazzo (o santuario di Nostra Signora di Misericordia).
I confini della delegazione si possono individuare a levante, con Cornigliano, nel promontorio di Sant'Andrea (dove esisteva il castello Raggio) e a ponente, con Multedo, con il torrente Marotto. A nord con il più ristretto quartiere di Borzoli il confine è segnato approssimativamente dal tratto autostradale della A10 che passa sopra il torrente Ruscarolo.
Sulle alture retrostanti Sestri corre quella che molti studi considerano la divisione geologica tra Alpi e Appennini, nota come linea Sestri-Voltaggio[17] (quella geografica si trova più a ponente sul Colle di Cadibona).
Clima
Il clima sestrese è di tipo temperato marittimo, caratterizzato da inverni non freddi, con temperature del mese più freddo che variano dagli 8 °C della zona di via Merano ai 4 °C della parte più lontana dal mare e più elevata, sulle alture che danno verso la bassa Val Polcevera. La zona è però caratterizzata da frequenti e forti venti di tramontana, specie nel settore orientale della delegazione, che accentuano la sensazione di freddo; il numero dei giorni con gelo varia dai 3 di via Merano ai 10 di monte Scarpino. La neve non è rarissima, con numero di giorni nevosi annui che va dai 3 della costa ai 5 delle zone più elevate della delegazione. L'estate è moderatamente calda, con medie del mese più caldo tra 23,5 °C e 24,5 °C, con deboli escursioni. Tuttavia l'umidità, sempre piuttosto elevata, la rende afosa.
Il regime pluviometrico è particolare, con un picco molto accentuato nei tre mesi autunnali (settembre, ottobre, novembre), con ottobre mese più piovoso, e un lievissimo massimo secondario primaverile, ma che differisce pochissimo dalla quantità di pioggia che cade in inverno e in estate, la "stagione meno piovosa", ma con scarto minimo rispetto alle altre due (luglio, il mese meno piovoso, ha ancora 56 mm: nel territorio, in luglio vanno dai 27 mm all'aeroporto e i 70 nei contrafforti montuosi). Si registrano temporali estivi notevolmente forti, specie in agosto. Il numero dei giorni piovosi è di circa 132 l'anno con una media circa 1367 mm. Il soleggiamento è di circa 2 100 ore di sole l'anno (per fare un confronto, in Spagna le ore di sole vanno dalle 1 800 dal NO della Galizia alle 3 200 della Costa De La Luz, sull'Atlantico Andaluso, con circa 2 000 nei Paesi Baschi), migliore in inverno rispetto all'estate.[18]
La seguente tabella riassume i dati climatici nella zona centrale della delegazione:
Mese | T. Min (°C) | T. Max (°C) | mm pioggia | Giorni con pioggia |
---|---|---|---|---|
Gennaio | 5,4 | 9,6 | 105 | 12 |
Febbraio | 5,6 | 9,8 | 66 | 10 |
Marzo | 7,8 | 12,2 | 85 | 11 |
Aprile | 10,6 | 17,0 | 105 | 12 |
Maggio | 13,5 | 20,0 | 94 | 12 |
Giugno | 17,7 | 23,5 | 90 | 9 |
Luglio | 21,2 | 27,0 | 56 | 7 |
Agosto | 21,0 | 26,8 | 121 | 9 |
Settembre | 17,8 | 23,6 | 155 | 12 |
Ottobre | 14,0 | 19,6 | 215 | 13 |
Novembre | 9,4 | 14,2 | 165 | 13 |
Dicembre | 6,2 | 11,8 | 110 | 12 |
Annuale | 12,4 | 17,9 | 1 367 | 132 |
Fonte: dati sul sito Meteo Genova Archivio dal 1973 al 2010, con accurati studi e ricerche dell'équipe del meteorologo genovese Paolo Bonino
I torrenti
La delegazione è attraversata longitudinalmente da cinque torrenti principali: il Cantarena, il Chiaravagna, il Marotto, il Molinassi e il Ruscarolo:
- il torrente Cantarena nasce alle pendici del monte Spassoia, nella zona sottostante il monte Gazzo, ad un'altitudine di circa 350 m slm Risulta tombinato nella parte di percorso che segue l'andamento del tratto dell'autostrada A10, per poi tornare a scorrere in superficie ed unirsi al suo affluente di sinistra, il rio Maltempo.[19] Nel suo tratto finale, nei pressi di via Sestri, dopo anni di degrado e inquinamento ha ritrovato una nuova vita ripopolandosi di pesci, germani e anatre. Nell'ultimo tratto del suo percorso è nuovamente tombinato, coperto da strade e dagli edifici del cantiere navale. Ha una lunghezza di circa 3,1 km.[19]
- il torrente Chiaravagna nasce in località Serre di Panigaro, nella frazione di Panigaro, dall'unione di due rivi minori: il rio Cassinelle, che nasce dal Bric Pria Scugente,[20] affluente di sinistra,[21] e il rio Bianchetta che nasce dalle pendici del Bric Rondinino,[20] affluente di destra. Il suo nome si pensa derivi dal termine Claravania, termine che si usava un tempo per indicare torrenti con acque chiare. Il suo bacino idrografico ha una superficie di circa 11 km², mentre la sua asta principale ha una lunghezza di circa 3,3 km.[22] La sua vallata, un tempo ricca di mulini adibiti alla macinazione delle granaglie, è stata stravolta dall'attività estrattiva del monte Gazzo (sono state ritrovate nei dintorni del torrente tracce di attività estrattive risalenti al medioevo)[22] dalla presenza della grande discarica di rifiuti di monte Scarpino (il cui percolato in parte filtra nel rio Cassinelle), un mix che lo aveva portato, negli anni 70, ad essere uno dei corsi d'acqua più inquinati d'Italia. Il torrente fino al 1923 segnava il confine tra il comune di Borzoli e quelli di Sestri e di San Giovanni Battista. La parte finale del torrente, in cui si ha la confluenza del torrente Ruscarolo, è in parte coperta, mentre la foce si trova in prossimità del nuovo quartiere della Marina di Sestri.
- il torrente Marotto che segna il confine con Multedo attraversa la zona di Villa Gavotti ed è ormai quasi completamente interrato fino alla sua foce.
- il torrente Molinassi nasce nei pressi del monte Contessa, nella frazione di Sant'Alberto. Lungo i suoi argini si possono ancora trovare numerosi mulini, così numerosi un tempo, tanto da esserne chiaramente l'origine del nome.
- il torrente Ruscarolo (in passato indicato anche come Riscarolo[23] nasce nel quartiere di Borzoli e dopo averne percorso tutta la vallata, raccogliendo nel percorso le acque del rio Borzoli, del rio Zoagli (proveniente da Coronata)[20] e del rio Battestu,[24] confluisce nel Chiaravagna poche decine di metri prima di arrivare al mare.
Oltre a questi sono presenti diversi rivi minori, quasi completamente tombinati nella zona a valle, di cui a volte non è più noto con precisione il percorso. Tra i rivi minori vi sono il rio Negrone e il suo affluente rio Senza Nome situati a levante del Ruscarolo, nella zona orientale della delegazione, che raccolgono l'acqua piovana proveniente dalla spianata (fino al 2009 adibita a deposito container) della zona degli Erzelli e che giungono direttamente in mare a poche centinaia di metri dalla foce del Chiaravagna, o il rio Maltempo, facente parte del bacino del Cantarena. Nella zona occidentale, oltre al già citato torrente Marotto, sono presenti il rio Zanina e il rio Monferrato che sono stati incanalati in cunicoli tombinati e in parte nelle fognature delle acque bianche durante la prima metà del XX secolo e fatti sfociare in mare oltre la linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, a poca distanza dai moli del porto petroli: la loro precisa locazione è poi stata dimenticata fino all'alluvione del 4 ottobre 2010, quando il loro percorso sotterraneo, bloccato dai detriti, li ha portati a fuoriuscire dai condotti dove erano stati convogliati.[25] Dal vecchio comune di San Giovanni Battista scende il rio Maggiore, completamente tombinato, che, nel tratto finale, scorre in parte sotto via Bianchieri, di cui si è persa conoscenza dell'esatta posizione della foce.[26]
I torrenti cittadini sono stati anche causa di disastri: durante l'alluvione che nell'ottobre del 1970 e nel 2010 colpì il capoluogo ligure strariparono il torrente Chiaravagna e il torrente Cantarena allagando il centro della cittadina e causando ingenti danni. I due torrenti, con l'aggiunta del Molinassi, sono straripati anche il pomeriggio del 4 ottobre 2010, allagando così l'intera parte pianeggiante delegazione. Sul letto del Chiaravagna sono stati fatti dei lavori di miglioramento per il Rio, abbattendo una edificio situato sopra il torrente che fece da tappo. Altri lavori di piastrellamento o la costruzione di barriere in cemento per "spezzare" l'acqua che scende a forte velocità in caso di piena.
Tratto da Wikipedia